Li’l Darlin’ è uno standard jazz composto da Neal Hefti nel 1957 per l’orchestra di Count Basie. È una ballad lenta, caratterizzata da una melodia rilassata e una sensazione di “swing” elegante e disteso, che si è affermata come uno dei pezzi più iconici del repertorio di Basie.
Storia e contesto del brano
Neal Hefti, un brillante compositore e arrangiatore, scrisse Li’l Darlin’ durante la sua collaborazione con Count Basie alla fine degli anni ’50.
Hefti è conosciuto per il suo stile semplice ma raffinato e per la sua abilità nel creare arrangiamenti che esaltavano l’inconfondibile stile swing dell’orchestra di Basie, che mescolava eleganza e groove con un tocco sofisticato.
L’album che contiene Li’l Darlin‘, The Atomic Mr. Basie (1958), è uno dei più importanti della carriera di Count Basie e segnò un ritorno alla ribalta per la sua big band. Il brano è diventato famoso per la sua struttura lenta e minimalista. È un pezzo molto delicato, suonato a tempo estremamente lento (lento per lo swing), e ciò gli conferisce un’atmosfera di grande raffinatezza.
Quella che potrebbe sembrare una semplice melodia è in realtà un capolavoro di arrangiamento: ogni sezione dell’orchestra ha un ruolo preciso, costruendo una texture sonora che rimane costantemente morbida ma con un groove impeccabile. È la quintessenza del “Basie style”, in cui la musica scorre senza sforzo, con il ritmo mantenuto dalla precisione della sezione ritmica.
Versioni più importanti
Li’l Darlin’ è stato eseguito e registrato da molti artisti nel corso degli anni, diventando un pezzo immancabile per le big band e una sfida stilistica per molti musicisti, dato il suo ritmo estremamente lento e l’importanza del controllo del tempo. Alcune delle versioni più rilevanti includono:
Count Basie Orchestra (1958) – Questa è la versione originale, tratta dall’album “The Atomic Mr. Basie”. È la registrazione definitiva e probabilmente la più famosa, in cui l’orchestra mostra la sua incredibile capacità di mantenere un groove perfetto anche a un tempo così lento. Il gioco sottile della sezione dei fiati e la precisione del timing fanno di questa versione un capolavoro di eleganza.
Neal Hefti (1957) – Neal Hefti ha registrato il brano anche in una versione strumentale per il proprio album. Sebbene la sua versione sia più veloce rispetto a quella di Basie, offre un interessante punto di vista, mostrando come l’autore inizialmente avesse immaginato il pezzo.
Ella Fitzgerald – Ella Fitzgerald ha inserito una versione di Li’l Darlin’ nel suo repertorio live, talvolta aggiungendo il suo stile vocale unico, rendendo il pezzo ancora più intimo e lirico. Anche se non una delle sue registrazioni più celebri, la sua interpretazione ha contribuito a portare il brano a un pubblico più ampio.
Tony Bennett – Anche Tony Bennett ha interpretato Li’l Darlin’, portando la ballata in un contesto vocale con il suo inconfondibile stile jazz e swing. La versione di Bennett ha mantenuto l’eleganza del brano, pur aggiungendo un tocco personale attraverso la sua voce calda e avvolgente.
Oscar Peterson Trio – Il celebre pianista Oscar Peterson ha eseguito Li’l Darlin’ con il suo trio, dando un’interpretazione più swing e virtuosistica rispetto alla versione originale. Peterson è noto per la sua precisione e sensibilità, e anche in questo brano riesce a mantenere il delicato equilibrio tra tecnica e sentimento.
Aneddoti e curiosità
Un aneddoto curioso riguarda il tempo estremamente lento del brano. Quando Neal Hefti lo presentò a Basie, pensava che dovesse essere suonato a un ritmo più veloce. Tuttavia, Basie lo interpretò subito con un tempo molto più lento di quanto Hefti avesse immaginato, creando un’atmosfera quasi ipnotica. Questo approccio “rilassato” divenne la chiave del successo del pezzo. Basie era famoso per il suo controllo impeccabile del tempo e per il suo modo di suonare “di meno per dire di più” — un approccio che si sente in pieno in “Li’l Darlin'”. Lo stesso Hefti, in interviste successive, ha raccontato che all’inizio rimase sorpreso dalla scelta di Basie di suonare il brano così lentamente, ma poi si rese conto che il risultato era semplicemente perfetto, tanto da non volerlo più eseguire diversamente.
Li’l Darlin’ è uno di quei pezzi che, nonostante la sua apparente semplicità, richiede una padronanza tecnica e musicale fuori dal comune. Suonare così lentamente mantenendo il controllo del tempo, del fraseggio e dell’interplay tra i musicisti è una sfida. Ma è proprio questa la sua magia: la capacità di creare un’atmosfera rilassata, quasi sognante, ma con una tensione sottile che tiene tutto insieme.Nel contesto della big band, Li’l Darlin’ è un esercizio di equilibrio e precisione, in cui ogni nota ha il suo posto e il suo significato. È un brano che incarna l’essenza dello swing raffinato di Count Basie, ma che è diventato anche un’opera amata da musicisti di generi diversi, grazie alla sua bellezza senza tempo. Ancora oggi è un pezzo molto suonato nei repertori delle big band e nei conservatori jazz, rappresentando non solo un esempio perfetto di arrangiamento orchestrale, ma anche un omaggio alla classe e all’eleganza del jazz tradizionale.
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